lunedì 6 gennaio 2014

STO SOTTO LA MONTAGNA






Sto sotto la montagna,
nella cava,
la striscia candida
della roccia strappata,
scorticata,
e ne cavo ogni tanto
qualche pietra a malincuore,
quasi fosse un' offesa
recata alla parete,
un venir meno
della sua viva consistenza.
Il mio scopo
è la patina
prodotta dall'ossidarsi
di una superficie
fino allora coperta,
protetta .
Non è il dolore,
ma ciò che il dolore annuncia,
una nuova difesa,
la pelle messa a nudo
che ricresce,
l'erba,
il velo che
si ricompone sull' abrasione,
il tatuaggio,
la decorazione di una cicatrice.
Come se il fregio
sempre
nascondesse lo sfregio .

Valerio Magrelli
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