venerdì 4 aprile 2014

IN TRENO





 

 




                                                       Guardo gli alberi spogli,
la campagna deserta,
a tinte invernali.
A te penso che ti allontani,
che lasciai da poco.
Mette la sera
come un rosso fuoco
sulle casette,
sugli armenti ;
il treno in fuga
volge nella corsa folle
qualche animale giovane
e galline versicolori.
Straziato è il mio cuore
come sente
che più non vive nel tuo petto.
Tace
ogni altra angoscia per questa.
Ed appena
la dura vita
a tanti mali regge.
Ma tu muti conforme la tua legge,
e il mio rimpianto è vano .

Umberto Saba
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giovedì 3 aprile 2014

QUEL GIGLIO


Secondo me
non ha la faccia Iddio.
Pennella il cielo
un'aria così varia,
che non sta ;
ogni tratto a un colpo
si fa altro,
ora scruta,
ora sorride,
nessuna posa dura.
Esiste senza un volto .
E chi ci guarda,
noi, che viviamo
nelle nostre reciproche pupille ?
( spettinami di più,
quando sui colli
ti piace brizzolare la strada
dei tuoi passi
o quasi vecchio :
siamo solo quel giglio
sulla spiaggia
che in piene sabbia germoglia,
strapazza sottovento,
odora,
oh
quanto odora )
Poi,
per il resto,
per quel che ti dicevo prima,
ignora .

Paola Mastrocola
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mercoledì 2 aprile 2014

UMANA PRIGIONE


 
Noi vivemmo altra vita
prima che il morso della terra
ci facesse strumenti di dolore.
Dove palpitano i cieli
di luce senza tramonto,
conoscemmo la nostra innocenza,
ne resta in noi
un accorato profumo di fiori
che biancheggiano
nelle nebbie del tempo .
Una speranza di perfezione,
ansia perenne dello spirito,
ricorda
celesti prodigi
da cui fu tocca l'anima
immersa ancora
nel placato azzurro degli spazi .
Oh
sogni incompiuti,
che sempre inseguiamo vanamente,
bagliori misteriosi
che feriscono la monotona
eguaglianza dei giorni,
pensieri,
pensieri più grandi
della nostra umana prigione,
tutto è riflesso
di una vita che fu nostra
prima che il morso della terra
ci facesse strumenti del dolore .

Maria T. Messori Roncaglia Mari
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martedì 1 aprile 2014

GUARDO IN GIU'


Mi arrampico
fino alla cresta del monte
e guardo in giù
sulla città.
Oh,
qui come tutto tace
della città !
Palazzi, muri e case
tutte grige .
Terrazze e tetti freddi,
paraboliche e antenne
che salgono fino al cielo .
I vecchi
non li vedo camminare;
vedo soltanto tomultuosi
i giovani .
Giro da lato,
che la via dritta si perde;
campi lontano d'erbacce
che non son più arati
- io mi sento assente
non percorro quelle strade
son tristi
avvolte nello smog
in nuvole di rumori,
smarriti i silenzi,
e marciapiedi indifferenti -
penso alla casa
dove ho vissuto tanti anni
al camino che fumava,
ai campi verdi,
alla salubre aria,
ho il cuore stretto
e non riesco a parlare .

Tsao Chih
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( mi son permesso di adattare con il mio
intendere il concetto, l'immagine......
il poeta in origine esprime la delusione
che prova al ritorno di un guerriero
e trova la sua città devastata . )



lunedì 31 marzo 2014

PARABOLA




Anni di giovinezza
grandi e pieni !
Mattini lenti,
faticoso ascendere di gioventù
che avanza
come il carro del sole
sulla via del meriggio .
A colpi di frusta,
con grida eccitanti,
noi la sproniamo a passare .
Ed illusioni,
errori,
non sono allora
che stimoli al tempo
e una maniera d'ingannar l'attesa .
Giunti che siamo al sommo,
vòlti all' ombra,
gli anni van giù rovinosi
in pendio .
Nè il numerarli
ha ormai nessun valore
in sì veloce moto .

Vincenzo Caldarelli
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domenica 30 marzo 2014

QUANTO SORRIDENTE





Il tuo amore
- quanto sorridente ! -
toglie, cantando,
con le sue fresche braccia,
acqua dal pozzo del mio cuore.
Il secchio
urta sul mio petto,
e si rovescia,
fredda, l'acqua densa
- che gioia ! -
sulla mia anima .
- Sorride la catena
nella carrucola 
con un passerro 
che vola su di te.... -
Già
è il tuo secchio pieno
- quanto sorridente ! -
sulla mia bocca,
il bordo del pozzo !
Il tuo amore
- quanto sorridete ! -
innaffia le sue rose 
col mio cuore .
    Juan Ramòn Jiménez
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PENSIERO D'AUTUNNO



Fammi uguale,
Signore,
a quelle foglie moribonde
che vedo oggi nel sole
tremar dell'olmo
sul più alto ramo.
Tremano,
sì,
ma non di pena:
è tanto limpido il sole,
e dolce il distaccarsi
dal ramo
per congiungersi alla terra .
S'accendono alla luce ultima,
cuori pronti all'offerta;
e l'agonia,
per esse,
ha la clemenza
d'una mite aurora.
Fa ch'io mi stacchi
dal più alto ramo
di mia vita,
così,
senza lamento,
penetrata da Te come del sole .

Ada Negri
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sabato 29 marzo 2014

NON PIU' SOSPIRI

 


Il verso del cucolo
e il tubare della colomba senza fine
che chiamano e chiamano
svuotano con una monotonia
senza senso
tutto il piacere della mia mattinata
nel bosco macchiato di sole.
I fiori del biancospino
e quelli della veronica blu
che cadono e cadono, in disordine
all'ombra dell' olmo
scribacchiano messaggi sinceri d'amore
nella polvere del sentiero principale .
Non mi piace udire la colomba
che si lamenta e lamenta, tra i fiori,
sicura ancora che l'amore tornerà nuovamente
e la farà felice di tutto ,
mentre so che sempre ci saraà
chi inganna e inganna il triste cuore fedele,
e intanto ch'ella tesse il suo dolore,
amoreggia entro un altro bosco
e canta l'amante suo.
Oh !
Il grido del cucolo
che anticipa e anticipa il suo arrivo
giù per l'intrico affascinante dei sentieri,
dove fiori dalle capricciose teste
si scrollano i cappucci .
E come una risata guida in avanti me
che sospiro e sospiro tra le ombre,
così richiamando alla mente
un breve, modesto rimpianto
per quello che un tempo
era davvero bello .

David Herbert Lawrence
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venerdì 28 marzo 2014

PER SCHERZO



Le mie poesie stanno
davanti alla tua porta,
bussano e s'inchinano :
mi apri ?
Le mie poesie hanno
un suono di seta
come il fruscio del tuo vestito
sulle scalinate .
Le mie poesie portano un dolce profumo
come nell'aiuola tua preferita
il giacinto.
Le mie poesie son vestite
di un rosso cupo,
che come il tuo vestito di seta
fruscia e arde.
Le mie più belle poesie
assomigliano del tutto a te.
Stanno davanti alla porta e s'inchinano:
mi apri ?

Hermann Hesse

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( lascio queste parole alle amiche persone
che leggono le mie espressioni ; ciò che scrivo
e propongo nei miei post : a loro con tanta
gratitudine trasmetto un amichevole abbraccio
floriano )