giovedì 16 gennaio 2014

LE COSE




Le cose e i loro nomi immobili
la perdita di fiato dopo una corsa
le rose
con un profumo indefinibile
che ripetono ti amo ricordati di me
le parole immaginabili
non pronunciabili
mai dette
meno che mai leggibili.
E tutto si dilegua
si stringe e poi vapora
o mia evanescente ombra
o mio riflesso
e anche tu mia voce approssimata
mia rosa senza stagione .

Ma anche nel bel mezzo d'un mattino
sentire più vicino
un alito una mano
sentire che finisce una bufera
che c'è armistizio tra le parti e i nomi
che veramente è tempo
che sia tempo.
Toccare chiudere la rissa .
( benevolmente tace e poi sorridere
e quasi vola via
quel taciturno aspetto
quella smorfia contratta
tra dolore
e povertà di parole più vere )

E poi avvicinarsi all' onda
lasciarsi andare dentro l'acqua
dire la formula
nominare la rosa
ascoltare il mare
il suo movimento
senza posa .

Guido Garufi
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