venerdì 28 febbraio 2014

ALBA




E' l'alba .
La giornata
che si annuncia
sara' per me
come uno stazio .
Pure io la vivro',
ritrovero' la fresca sera,
la pace
coi nemici vinti
anche in me stesso.
La mia vita
e' tutta cosi' ;
così me la dipingo
e lieto
per l'aperta finestra
guardo l'ora
- come dentro una bolla di sapone -
ricreare gli alberi
le case .

Umberto Saba
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-LE COSE CHE NON HO-





Gregoire Delacourt - scrive :

Ho dormito malissimo. Jo è stato male tutta la notte.
Da diversi giorni, lui, che non si lamenta mai,
dice di sentirsi tutto indolenzito.
Continua ad avere brividi .
Il dottor Caron gli ha prescritto dei medicinali
e tanto riposo.
Jo si è addormentato al mattino.
L'ho guardato dormire per un pò.
Respirava rumorosamente.
Perle di sudore gli bagnavano le tempie,
scivolavano sulle guance. Ho visto le sue
nuove rughe sulla fronte, minuscole rughette
intorno alla bocca. Ho visto gli anni sul suo viso,
ho visto il tempo che ci allontana dai nostri sogni.
Allora l'ho trovato bello mio marito Jo
nel suo sonno da bambino malato.
Ho pensato che se l'uomo più bello del mondo,
più gentile, più tutto, apparisse qui, adesso, io non
mi alzerei, non lo seguirei, 
non gli sorriderei nenche .
Resterei qui perchè Jo ha bisogno di me
e una moglie ha bisogno che si abbia bisogno di lei .

giovedì 27 febbraio 2014

SCHERZO



Il bosco di primavera
ha un'anima
una voce.
E' il canto del cuccù,
pieno d'aria,
che pare soffiato
in un flauto:
Dietro
il richiamo lieve,
più che l'eco
ingannevole,
noi ce ne andiamo
illusi:
Il castagno
è verde tenero:
Sono stillanti persino
le antiche ginestre.
Attorno ai tronchi ombrisi,
fra giochi di sole,
danzano
le amadriadi .

Vincenzo Caldarelli
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mercoledì 26 febbraio 2014

DESIDERIO




Solo il tuo cuore ardente,
e niente più.
Il mio paradiso
un campo senza usignolo
nè lire,
con un fiume discreto
e una fontanella .
Senza lo sprone del vento
sopra le fronde
nè la stella che vuole
essere foglia .
Una grandissima luce
che fosse
lucciola di un'altra,
in un campo
di sguardi viziosi .
Un riposo chiaro
e lì i nostri baci,
nei sonori dell'eco,
si aprirebbero molto lontano.
Il tuo cuore
ardente niente più .

Federico Garcìa Lorca
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martedì 25 febbraio 2014

FINCHE' NON MI AVRANNO SVEGLIATO

Qui dell'enigma
è passata l'unghia misteriosa.
- E' tardi,
dopo un buon sonno,
all'alba rileggerò e capirò .
Ma finchè non mi avranno svegliato,
a nessuno, come a me,
è dato di commuavere l'amata.
Come ti commuoverò !
Con il rame delle mie labbra
perfino ti commuoverò,
come con una tragedia
commuovono la sala .
Il bacio era come l'estate.
Indugiava, e indugiava,
solo dopo si scatenava la tempesta .
Beveva come gli uccelli .
Libava fino a perdere i sensi .
Le stelle a lungo stillano
con la gola nell'esofago,
gli usignoli stravolgono gli occhi
con un fremito,
goccia a goccia
bevendo tutto il firmamento notturno .

Boris Pasternak
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lunedì 24 febbraio 2014

LA FAVOLA DELLA LUCE


La luce che si era dimenticata
di se stessa nella spera,
era una luce ghiacciata,
manomessa da chissa quale assenza .
Anche talvolta
la speranza oblia quello che è ;
non è più mia
ne tua o di chicchessia
che guardi innanzi a sè
e altro non veda che sprazzi
di futuro e riflessi di passato
confondersi in un muro
invalicato ed invalicabile .
Il presente
è un specchio offuscato ?
Ma la luce
si oblia anche sui fiori,
su amori semispenti,
su dolori cicatrizzati .
Tutto è dentro e fuori.
Ma la luce riposa sui suoi allori
anche nell'ombra,
anche dove sembra che nemmeno
un sospetto doloroso la sfiori,
se sta chiusa in un petto .
E' che la luce
olezza anche sui prati
dove corsero un tempo
i bei fanciulli
che si dimenticarono
tornando
di rendere alla luce i suoi colori,
e lei che,
se li tiene in sè nascosti ,
quando son scomposti,
appare Iride,
divina annunciatrice delle favole .
Tutto è perfetto,
non la perfezione,
anche il volo sbilenco
della rondine
che torna al suo nido
sotto il tetto,
la paura infantile di chi guarda,
prima di coricarsi, sotto il letto,
e anche l'acqua
che corre nel suo alveo
e trascina la sua liquida luce
verso chissa mai quale direzione .
E' la luce che si è dimenticata
di se stessa perchè
si è innamorata di ciò
che nel suo luminoso obblio
fa ressa in attesa del suo Dio .
Io resto tra ombra e luce
come uno sguardo
che apre
e chiude le sue palpebre,
come l'uccello in volo
sbatte l'ala
volando verso la luce in ritardo .

Piero Bigongiari
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domenica 23 febbraio 2014

COMPLICITA'





Giacere
al tuo fianco
amore,
che affondi
le radici
nel mio corpo chiuso
e ansioso
ridi
alle mie grida .

Biagia Marniti
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sabato 22 febbraio 2014

LA POESIA SARA' ?






 

La luce della sera mi distilla
nelle lente ore,
un'altra alba,
un altro vivo giorno
che sigilla
la mia ansia di vita,
la pena viva,
intorno alla mia mente,
per la sorte dell'umana gente
in questo mondo
feroce e crudele .
E sempre mi chiedo
se la poesia
sarà vivanda di sostanza,
stella
che spazia e suggella
la Giustizia altissima
che m'ispira e consiglia .
E in questo silenzio notturno,
nella voce del fiume
che nasconde l'etrno dramma,
la mia preghiera
plasma
un futuro della parola
che non inganna,
ma consola,
e avvalla la misericordia
dell'Iddio.
La sua pietà eterna .

Elio Fiore
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(desidero e auguro a tutte le persone una benefica, gioiosa domenica)

QUELL' UOMO



Quando giungo alla spiaggia
dove non viene più
la gente maleducata,
sventata e chiassosa,
anche quest'anno
trovo quell'uomo
che cercando
di evitare occhi indiscreti
raccoglie silenzioso
cartacce che il vento solleva,
scatolette
e barattoli schiacciati,
calmo,
senza pretese.
Quando a lui mi avvicino
mostra, come mi aspetto,
un pò d'imbarazzo :
- Mi scusi -
Chiede perfino scusa .
Vinto
dal suo sorriso bellissimo,
dal suo stesso
chiedere perdono,
resto immobile,
ritto,
sbiancato e sbalordito
come fossi un palo .

Kikuo Takano
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venerdì 21 febbraio 2014

IL SONNO DELLA VERGINE



Fu varcata una sera con tua madre
la soglia della tua stanza,
o vergine scontrosa,
e ti vidi dormire .
Stavi lì, sul tuo letto,
supina, immobile e senza respiro,
finalmente domata .
Nulla d'angelico era in te
che dormivi senza sogni,
senza anima,
come dorme una rosa .
E un pò del tuo colore
se n'era andato .
Chiuso il volto,
rappreso in un sonno lontano
e gonfio d'occulto fermento,
lievitavi dormendo,
come un tempo nel grembo materno.
E io vidi, fanciulla,
il tuo sonno stupendo .

Vincenzo Caldarelli
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