sabato 25 gennaio 2014

LA COLLINA



Imbiancava la luna
il campanile del paesino dirimpetto
sì che pareva un minareto assorto
d'una città lontana nel mio sogno.
Sulla collina
si levava il vento
la sera e le parole trasmigravano
come leggero polline nell'aria .
Io ti sentivo ansante nelle braccia.
E quel tremor che mai seppi spiegarmi
( era paura inconscia,
era tormento di vietati piaceri ? )
quel tremore
che tutta ti scoteva
e che dentro acuiva il desiderio
di volerti più mia,
or che per me
non sei altro che un sogno
sulle mie carni
torna come un brivido .
Su quell' altura
tu rimani un simbolo
delle bruciate nostre giovinezze .
Ed io
risalgo spesso alla collina
nelle notti di luna
a estate piena.
E di rimpetto guardo il paesino
staccarsi
nel chiarore allucinante
con il campanile
che pare un minareto.
E penso a te
e ai giorni che m'avanzano
vuoti, dubbiosi, inutili
ed a quelli
di speranze nutriti e non più nostri .

Sabino D'Acunto
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