Imbiancava
la luna
il
campanile del paesino dirimpetto
sì
che pareva un minareto assorto
d'una
città lontana nel mio sogno.
Sulla
collina
si
levava il vento
la
sera e le parole trasmigravano
come
leggero polline nell'aria .
Io
ti sentivo ansante nelle braccia.
E
quel tremor che mai seppi spiegarmi
(
era paura inconscia,
era
tormento di vietati piaceri ? )
quel
tremore
che
tutta ti scoteva
e
che dentro acuiva il desiderio
di
volerti più mia,
or
che per me
non
sei altro che un sogno
sulle
mie carni
torna
come un brivido .
Su
quell' altura
tu
rimani un simbolo
delle
bruciate nostre giovinezze .
Ed
io
risalgo
spesso alla collina
nelle
notti di luna
a
estate piena.
E
di rimpetto guardo il paesino
staccarsi
nel
chiarore allucinante
con
il campanile
che
pare un minareto.
E
penso a te
e
ai giorni che m'avanzano
vuoti,
dubbiosi, inutili
ed
a quelli
di
speranze nutriti e non più nostri .
Sabino D'Acunto
…......................................................................
Nessun commento:
Posta un commento