Fu
varcata una sera con tua madre
la
soglia della tua stanza,
o
vergine scontrosa,
e
ti vidi dormire .
Stavi
lì, sul tuo letto,
supina,
immobile e senza respiro,
finalmente
domata .
Nulla
d'angelico era in te
che
dormivi senza sogni,
senza
anima,
come
dorme una rosa .
E
un pò del tuo colore
se
n'era andato .
Chiuso
il volto,
rappreso
in un sonno lontano
e
gonfio d'occulto fermento,
lievitavi
dormendo,
come
un tempo nel grembo materno.
E
io vidi, fanciulla,
il
tuo sonno stupendo .
Vincenzo
Caldarelli
…................................................................................................
Nessun commento:
Posta un commento