Accadde
in una metropoli,
non
importa il paese, la lingua .
Molto
tempo fa
(sia
benedetto il dono
di
trarre racconti da una sciocchezza
per
strada, in auto – annoto
perchè
non si perda ) .
Ma
forse non fu una sciocchezza,
era
un affollato caffè notturno,
in
cui si esibiva
ogni
sera una nota cantante.
Sedevo
con altri nel fumo,
nel
tintinnio dei bicchieri .
Cravatte,
abiti
eleganti,
scollature
femminili,
la
musica selvaggia
di
quel folclore montano .
E
quel canto,
la
sua gola,
uno
stelo pulsante,
indimenticata
per tutti questi anni,
il
moto della danza,
il
bianco della pelle
ed
i capelli neri,
e
immaginare
come
odorava il suo profumo .
Cos'
ho imparato,
che
cosa ho conosciuto ?
Stati,
costumi,
esistenze,
è
passato .
Nessuna
traccia di lei,
di
quel caffè.
Con
me soltanto la sua ombra,
la
fragilità e la bellezza,
sempre
.
Czeslaw
Milosz
…...................................................
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