Di
sera il vento.
Sbucati
dal buio
le
teste
intorno
al favillìo
del
fuoco nel camino .
Impietrito
un
cane
ascolta
l'ombra e pensa,
le
zampe accanto al muso .
Alta
scorre
una nuvola,
rincorsa
da spumose
torme
di stelle,
freme
il motore
delle
navi ad elica.
La
croce d'oro,
un
serico stendardo
trasportano
con sè,
elmi
di ferro .
E
vento sulla terra.
I
meli
suonano
frutti doro,
nel
tintinnio del sorbo .
Spinti
gli aratri,
l'armi
alzate,
curvi
sui pugni
stiamo
in sonno di pietra .
Czeslaw
Milosz
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