Anche
la notte ti somiglia,
la
notte remota che piange muta,
dentro
il cuore profondo,
e le
stelle passano stanche .
Una
guancia tocca una guancia -
è un
brivido freddo,
qualcuno
si dibatte e t'implora,
solo,
sperduto
in te,
nella
tua febbre .
La
notte soffre e anela l'alba,
povero
cuore che sossulti .
O viso
chiuso,
buia
angoscia,
febbre
che rattristi le stelle,
c'è
chi come te attende l'alba
scrutando
il tuo viso in silenzio.
Sei
distesa sotto la notte
come un
chiuso orizzonte morto:
Povero
cuore
che
sussulti,
un
giorno lontano eri l'alba .
Cesare
Pavese
…...............................................................
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