lunedì 10 marzo 2014

ALLA TERRA








Terra mia nativa,
perduta per sempre.
Pradiso in cui vissi
felice,
senza peccato,
ed ebbi amiche un tempo
le bisce fienaiole
più che gli uomini poi .
Nelle notti d'insonia,
quando il mio cuore
è più angosciato
e grida
e non si vuol dar pace,
tu mi riappari
ed in te mi rifugio.
Non memorie io ti chiedo,
ma riposo ed oblio .
E dopo tanto errare
godo in te ritrovarmi,
terra mia
di cui porto
l'immortal febbre nel sangue.
Sempre più persuaso che tu sola
non m'abbia mai tradito
e che il lasciarti
fu grande follia.
Così lontana sei,
così lontana !
Pur di raggiungerti
e annullarmi in te
anche la morte mi sarebbe cara .
Vincenzo Caldarelli
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