martedì 5 novembre 2013

POTESSERO LE MIE MANI





Pronunzio il tuo neme nelle notti scure,
quando sorgono gli astri per bere dalla luna
e dormono le frasche delle macchie occulte.
E mi sento vuoto di musica e passione.
Orologio pazzo che suona antiche ore morte .
Pronunzio il tuo nome in questa notte scura,
e il tuo nome risuona più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia .
T'amerò
come allora qualche volta ?
Che colpa
ha mai questo mio cuore ?
Se la nebbia svanisce
quale nuova passione mi attende ?
Sarà tranquilla e pura ?
Potessero le mie mani sfogliare la luna ! !

Federico Garcia Lorca
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