sabato 28 settembre 2013

DONARE CON AMORE


La maestra aveva chiesto ai suoi piccoli alunni,
della prima elementare, di disegnare qualcosa di cui
fossero gioiosi, grati, e frattanto pensava che quei
bambini, abitanti tutti in un povero quartiere, avevano
in realtà ben poco di cui essere grati.
Sapeva che, per la maggior parte, avrebbero disegnato
il tacchino che ,forse , sarebbe comparso sulla loro tavola
per la prossima festa, (Thanksgiving) festa del rendimento
di grazie.
Quel che sorprese l'insegnante fu il disegno del piccolo
Douglas.
Per lei Douglas era l'immagine vivente del piccolo misero,
così sparuto e malinconico, sempre incline a rimanerle
accanto durante l'ora di ricreazione .
Il disegno di Douglas era semplicemente questo :

 
Una mano, evidentemente, ma la mano di chi ?
La scolaresca fu affascinata da quell'immagine astratta.
<< Credo che sia la mano di Dio che ci porta da
mangiare >> disse un alunno.
<< E' la mano di un contadino >> disse ul altro
<< perchè sono loro ad allevare I tacchini . >>
<< Io credo>> disse un' alunna, sempre molto seria e
categorica << che quella mano stia per tutte le mani che
ci aiutano, ma Douglas poteva disegnarne solo una .>>
La maestra, lieta di trovare la scolaresca così partecipe,
si era quasi dimenticata di Douglas .
Si chinò sul banco del bambino e gli chiese di chi
fosse la mano.
Douglas mormorò : << E' la vostra, signora maestra .>>
Tornata in cattedra, la maestra ricordò che ogni tanto
aveva preso Douglas per la mano, come spesso faceva
con gli altri bambini.
Ma questo gesto doveva aver significato molto di più
per lui.
Forse, riflettè la maestra, questa è la mia strenna, è la
strenna di tutti .
Non le cose materiali che ci vengono date, ma l'occasione,
per piccola che sia, di dare qualcosa agli altri .
                                     - Editoriale del Baltimore Sun- 1962 -
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