lunedì 30 settembre 2013

LAGO SERALE






E' L'ORA DEI CREPUSCOLI ESTIVI,
QUANDO IL GIORNO PELLEGRINO
SI FERMA
E CADE ESTENUATO.
DOLCEZZA
E MERAVIGLIA DI QUESTE ORE !
QUALUNQUE VOLTO
APPARISSE IN QUESTA LUCE
SAREBBE D'ORO.
I RIFESSI DI RASO
DEGLI ABITI SUL LAGO .
DOLCE FERMEZZA
DI QUESTE CHIOME D'ALBERI
SOTTO I MIEI OCCHI .
ALBERI DELLA MONTAGNA ITALIANA .
DI PAESE IN PAESE
GLI OROLOGI
SI MANDANO L'ORA
PERCOTENDOSI A LUNGO
NELLA VALLE
COME TOCCHI D'ORGANO GRAVI .
POI PIU' TARDI,
NELLA QUIETE NOTTURNA,
S'ODONO SOLO
I RINTOCCHI
DOLCI
E LENTI .

Vincenzo Caldarelli

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domenica 29 settembre 2013

SENZA VOLERLO




Fui tante volte
così dolorosamente ferito
da raggiungere casa carponi,
speronato non solo dall'odio
    - con un petalo
    pure si può ferire.
    Ho ferito io stesso -

    proprio senza volerlo,
    con una sciatta
    e affrettata gentilezza
    e per qualcuno,
    poi,
    fu doloroso,
    come andare sul ghiaccio
    a piedi nudi .

    Perchè
    per le rovine vado
    di quelli a me più cari,
    più vicini,
    io,
    così facilmente
    e con dolore feribile
    e che gli altri
    ferisco
    con tanta leggerezza ?

    Evgenij Evtusenko

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sabato 28 settembre 2013

DONARE CON AMORE


La maestra aveva chiesto ai suoi piccoli alunni,
della prima elementare, di disegnare qualcosa di cui
fossero gioiosi, grati, e frattanto pensava che quei
bambini, abitanti tutti in un povero quartiere, avevano
in realtà ben poco di cui essere grati.
Sapeva che, per la maggior parte, avrebbero disegnato
il tacchino che ,forse , sarebbe comparso sulla loro tavola
per la prossima festa, (Thanksgiving) festa del rendimento
di grazie.
Quel che sorprese l'insegnante fu il disegno del piccolo
Douglas.
Per lei Douglas era l'immagine vivente del piccolo misero,
così sparuto e malinconico, sempre incline a rimanerle
accanto durante l'ora di ricreazione .
Il disegno di Douglas era semplicemente questo :

 
Una mano, evidentemente, ma la mano di chi ?
La scolaresca fu affascinata da quell'immagine astratta.
<< Credo che sia la mano di Dio che ci porta da
mangiare >> disse un alunno.
<< E' la mano di un contadino >> disse ul altro
<< perchè sono loro ad allevare I tacchini . >>
<< Io credo>> disse un' alunna, sempre molto seria e
categorica << che quella mano stia per tutte le mani che
ci aiutano, ma Douglas poteva disegnarne solo una .>>
La maestra, lieta di trovare la scolaresca così partecipe,
si era quasi dimenticata di Douglas .
Si chinò sul banco del bambino e gli chiese di chi
fosse la mano.
Douglas mormorò : << E' la vostra, signora maestra .>>
Tornata in cattedra, la maestra ricordò che ogni tanto
aveva preso Douglas per la mano, come spesso faceva
con gli altri bambini.
Ma questo gesto doveva aver significato molto di più
per lui.
Forse, riflettè la maestra, questa è la mia strenna, è la
strenna di tutti .
Non le cose materiali che ci vengono date, ma l'occasione,
per piccola che sia, di dare qualcosa agli altri .
                                     - Editoriale del Baltimore Sun- 1962 -
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IL VOLO A V DELLE OCHE


TRACCIARONO
L'UNICA LETTERA
A LORO NOTA,
LA SPLANDIDA V ,
E S' INVOLARONO .
QUALCOSA PORTAN VIA
SULLE NUBI,
QUALCOSA
LASCIANO IN TERRA .
SIATE LODATE,
OCHE SELVATICHE,
PER QUANTO AVETE DATO .
CI REGALASTE LA NOSTALGIA
CON UNA SOLA LETTERA
NEL CIELO
GRANDE
COME UN'INTERA LIBRERIA .

Ismail Kadaré

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venerdì 27 settembre 2013

HO SPESSO IMMAGINATO

HO SPESSO IMMAGINATO
CHE GLI SGUARDI
SOPRAVVIVANO
ALL'ATTO DEL VEDERE
COME FOSSERO ASTE,
TRAGITTI MISURATI,
LENCE IN BATTAGLIA.
ALLORA PENSO
CHE DENTRO UNA STANZA
APPENA ABBANDONATA
SIMILI TRATTI
DEBBANO RESTARE
QUALCHE TEMPO
SOSPESE
ED INCROCIATI
NELL'EQUILIBRIO
DEL LORO DISEGNO
INTATTI
E SVRAPPOSTI
COME I LEGNI DELLO SHANGAI .

Valerio Magrelli


 



giovedì 26 settembre 2013

AL TRAMONTO LA MIA DIVA



AL TRAMONTO DEL SOLE
LA MIA DIVA
DEPREDANDO DI FIORI
IL VERDE PIANO,
QUANTI NE COGLIE
LA LEGGIADRA MANO,
TANTI
IL CANDIDO PIEDE
RIFIORIVA .
CORRENDO
IL VENTO LE AGITAVA
IN ONDE
LE CHIOME D'ORO
CON GENTILI ERRORI,
COME NEL ROSSEGGIAR
DEGLI ALBORI
SVARIANO A VERDE TREMULA
LE FRONDE.
MA QUANDO
CINSE POI LE TEMPIE BELLE
DELLE VIVIDE SPOGLIE
DEL SUO LEMBO
-TERMINE POSTO
ALL' ORO E ALLA NEVE -
QUELLA CORONA SUA,
GIURO,
SPLENDEVA DI FIORI
PIU' CHE L'ALTRA DELLE STELLE,
CHE IRRADIA
IN NUOVE LUCI IL FIRMAMENTO .

Luis De Gongora

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MURO A SECCO



IO, LO SO CHE
PRIMA DI MORIRE
MI VEDRO' CRESCERE
DAVANTI,
AGLI OCCHI,
UN MURO A SECCO
SENZA FINE,
ARDENDO NEGLI INTERSTIZI
TRA UNA PIETRA E L'ALTRA
UNA STRISCIA GHIACCIATA
DI LUMACA,
UN ORO VERDE DI CETONIA,
IL BRIVIDO
D'UNA PELLE DI SERPE.
LA VITA INTERA
CI SARA' IN QUEL MURO.
ORA
NON LI SA FARE PIU' NESSUNO
I MURI A SECCO D'UNA VOLTA,
BUONI A CONTENERE
TUTTA UNA MONTAGNA .

Cesare Vivaldi 

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mercoledì 25 settembre 2013

ZAMPILLO




NELLE PAROLE
FACCIAMO
UN PICCOLISSIMO FORO
E METTIAMOCI L'ANIMA
AL POSTO PIU' ALTO.
ALLORA
CHE FANTASTICO
ZAMPILLO
CIO' CHE ESCE
FIN LASSU' .

Kikuo Takano

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martedì 24 settembre 2013

DOPO MOLTI GIORNI






MI CHIEDO SE PER TE,
TUTTO E' COME PER ME,
SE SOTTO LE TUE
SFUGGENTI PAROLE,
CHE VICINO TI FLUISCONO
COME UNA VESTE,
VIOLENTO IL CUORE
TI BATTE E SBATTE .
HO ASPETTATO A LUNGO,
E MAI UNA VOLTA
HO CONFESSATO
NEPPURE A ME STESSO,
QUANT' AMARA
FOSSE LA LA SEPARAZIONE ;
ORA, RITORNATO,
QUALE SAREBBE
LA RIPARAZIONE MIGLIORE ?
SE QUESTI ABITI
POTESSI STRAPPARMI
SE POTESSI LEVARE NUDO
IL MIO ESSERE A TE,
O SE TU SOLO
VOLESSI RESPINGERMI,
BEN VERREBBE UNA FERITA
CHE LASCEREBBE SFOGARE
IL DOLORE .
MA CHE MI TENGA
ANCORA A DISTANZA
CON SI GENTILE FREDDEZZA,
NON LO VUOL RICONOSCERE
IL MIO CUORE ARDENTE,
NO !
PERO' TI DETESTO,
DETESTO TE CHE ORA
MI RIFIUTI I TUOI FAVORI .

David H. Lawrence

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lunedì 23 settembre 2013

INVISIBILI FILATORI




CONOSCI GL' INVISIBILI
FILATORI DEI SOGNI ?
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SONO DUE :
LA VERDE SPERANZA
E LA TORVA PAURA .
HAN FATTO SCOMMESSA
CHI FILA DI PIU'
E PIU' LEGGERO :
UNA,
IL SUO FIOCCO DORATO ;
L'ALTRA,
IL SUO FIOCCO NERO .
CON IL FILO CHE CI DANNO
NOI TESSIAMO,
QUANDO TESSIAMO .

Antonio Machado

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DISCRIMINATION


LA VIA DEL CALVARIO
Come ti sentivi,
Maria,
il grembo pesante
per il Bambino Gesù,
assaggiando la polvere
di un incerto viaggio ?
Avevi paura ?
Quando
avvolgendo in fasce,
lo deponesti nella mangiatoia,
Avevi paura ?
Scopristi tracce di chiodi
sotto le Sue dita arricciate,
punture di spini sulla fronte ?
Le scopristi ?
Io dovrei partorire un bambino
di colore bruno e caldo,
un nuovo mondo scuro di prodigio ;
ma temo i chiodi che forano lo spirito,
le croci nascoste .
Come ti sentivi,
Maria,
sulla strada
oltre la mangiatoia stellata ,
su per la collina
verso la crocefissione ?
Avevi paura ?

May Miller
( Washington 1959 )

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