Risvegliasti
il telefono dal sonno profondo
con
la voce amata che dolcemente tremava .
Era
inverno .
Io
sprofondavo nella poltrona immobile,
accanto
alla solitudine.
Mi
avvicinai alla finestra.
Fuori
pioveva .
Guardai
i lunghi cavi telefonici .
Venivano
da lontano, senza fermata,
direttamente
da te,
dal
profumo dei tuoi capelli,
dalla
linea delle tue labbra,
senza
distrarsi per strada
con
gli invitanti arcobaleni .
Piangevi
?
No
.
Calde
gocce di pioggia cadevano dai cavi .
Ismail
Kadaré
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