mercoledì 2 aprile 2014

UMANA PRIGIONE


 
Noi vivemmo altra vita
prima che il morso della terra
ci facesse strumenti di dolore.
Dove palpitano i cieli
di luce senza tramonto,
conoscemmo la nostra innocenza,
ne resta in noi
un accorato profumo di fiori
che biancheggiano
nelle nebbie del tempo .
Una speranza di perfezione,
ansia perenne dello spirito,
ricorda
celesti prodigi
da cui fu tocca l'anima
immersa ancora
nel placato azzurro degli spazi .
Oh
sogni incompiuti,
che sempre inseguiamo vanamente,
bagliori misteriosi
che feriscono la monotona
eguaglianza dei giorni,
pensieri,
pensieri più grandi
della nostra umana prigione,
tutto è riflesso
di una vita che fu nostra
prima che il morso della terra
ci facesse strumenti del dolore .

Maria T. Messori Roncaglia Mari
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